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MAMMA MIA!

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http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/05/07/news/macro_testaccio_assalto_a_the_road-15906435/

   
Macro Testaccio, assalto a "The Road"Tra gli stand si fanno le ore piccole, un successo la mostra "Fuori misura"

di CARLO ALBERTO BUCCI

 

foto Galerie Italienne - Mamma mia! - B.Bonichi 2011 

 La mostra alla Pelanda

 

Un vecchio televisore rotto, pezzi di automobile presi a qualche "sfascio", cocci vari, persino un bucranio che arriva da chissà quale soffitta romana. E il mucchio di rifiuti diventa, grazie a Jimmie Durham, "La strada di Roma" che, nelle mani della galleria Ram, si trasforma in opera in vendita a 50mila euro. Il lavoro dell'artista americano è uno dei 17 pezzi che compongono "Fuori misura", accogliente spazio all'aperto di "The Road to Contemporary Art".

GUARDA La mostra

Giunta al quarto anno di vita, la fiera organizzata da Roberto Casiraghi si è aperta giovedì nell'ex Mattatoio di Testaccio con un afflusso di 4000 persone tra collezionisti, critici, giornalisti, artisti, a gironzolare tra gli stand delle 76 gallerie ospiti, 10 in più rispetto all'edizione 2010. E dopo l'apertura al pubblico di ieri sera, oggi e domani ultimi due giorni di visite e contrattazioni nei tre padiglioni (la Pelanda e i due di Macro Future) che ospitano la mostra-mercato. Prima che si aprano i cancelli alle 15 (domani si anticipa alle 12), oggi è però possibile fare un salto nelle sedi cittadine delle 17 gallerie romane partecipanti alla fiera: i padroni di casa offrono il brunch tra le opere esposte in mostra.

Fiera delle ore piccole, "The Road" (ingresso 15 euro, 10 il ridotto) accoglie i visitatori al Macro di Testaccio anche dopo le dieci di sera, ora di chiusura degli stand. E a quel punto l'ingresso è gratuito ai ristoranti, agli spazi di musica e di dibattito, allestiti tra i recinti all'aperto del vecchio Macello. Ma anche alla platea delle 17 opere di grandi dimensioni di "Fuori misura" tra cui si segnalano il corpo massiccio della scultura in ghisa dell'inglese Antony Gormley (galleria Continua) e le linee leggerissime dei "Campi magnetici" in ferro e pietra di Michele Ciribifera (Fu Xin Gallery).

Una ventina le gallerie straniere presenti, tre delle quali, Peres Projects di Berlino, China Art Objects e Cherry and Martin di Los Angeles, sono state segnalate dai collezionisti romani, insieme con la bolognese di Fabio Tiboni. Sono le opere del Novecento a richiamare i capitali maggiori, come i quadri storici proposti da Mazzoleni: più di un milione ci vuole per un de Chirico degli anni Cinquanta. Mentre è top secret il prezzo della "porta" di Lucio Fontana, un multiplo degli anni Sessanta proposto dalla Galerie Italienne di Parigi insieme a quelli di Castellani e Marotta. E se per un grande Ontani disegnato-dipinto su carta ci vogliono 80mila euro, in fiera ci sono anche opere che permettono un investimento molto, molto più contenuto: gli "abbordabili" sono soprattutto negli stand delle 17 gallerie giovani (sezione "start up"): Federica Schiavo e Marte di Roma, ad esempio, propongono opere per le quali bastano 1500 o 8000 euro. E da Connecting Cultures, una delle 16 istituzioni presenti in fiera, una sorprendente, innocua, bomba all'uncinetto di Laura Morelli, si prende per soli 2000 euro.