TOO SEE IN THE DARK (VEDERE AL BUIO)
DI ELZA AJZENBERG - DIRETTRICE DEL MAC-USP
SAO PAULO, 2003
IL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA DELL'UNIVERSITÀ DI SAN PAOLO (MAC USP) PRESENTA LA MOSTRA TO SEE IN THE DARK (VEDERE AL BUIO) DELL¹ARTISTA ITALIANA BENEDETTA BONICHI, NELL¹AMBITO DELL¹ESPOSIZIONE COLLETTIVA INTERNAZIONALE ESCRITA DE LUZ. QUESTO EVENTO, CHE FA PARTE DELLA COMMEMORAZIONE DEI 40 ANNI DI FONDAZIONE DEL MAC USP, SEGNA IL RITORNO DEL MUSEO ALL'ATTIVITÀ ESPOSITIVA NEL PADIGLIONE FRANCISCO MATARAZZO SOBRINHO, AL PARCO IBIRAPUERA DI SAN PAOLO E RIUNISCE OPERE DI ARTISTI INTERNAZIONALI E OPERE DI ARTISTI NAZIONALI.
TO SEE IN THE DARK, CUI È STATO CONFERITO UN PREMIO DALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL¹ARTE CONTEMPORANEA, È STATA REALIZZATA ALLA GALLERIA COMUNALE DI ARTE CONTEMPORANEA DI AREZZO, DA LUGLIO A SETTEMBRE 2002; DA GENNAIO A FEBBRAIO DEL CORRENTE ANNO HA AVUTO LUOGO ALLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI, AL PALAZZO FIRENZE A ROMA, ED È PREVISTA IN ALTRE LOCALITÀ COME CIPRO, BARCELLONA, CHICAGO E NAPOLI.
DURANTE LA MOSTRA REALIZZATA ALLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI, L¹ARTISTA HA APERTO AL PUBBLICO LE PORTE DEL SUO ATELIER (IN PIAZZA DI PIETRA, 44 A ROMA), AFFINCHÉ POTESSE APPREZZARE IL SUO LAVORO. PER QUESTA PRIMA ESPOSIZIONE IN BRASILE, BENEDETTA BONICHI HA POSTO COME CONDIZIONE L¹USO DI UNO SPAZIO PUBBLICO CHE CONSENTISSE AD UN MAGGIOR NUMERO DI PERSONE L¹ACCESSO ALL¹ARTE CONTEMPORANEA.
L¹ARTE DELLA BONICHI SFIDA IL VISITATORE A VEDERE NELL¹OSCURITÀ IL REGISTRO DI LUCE DALL¹INTERNO, O DAL ROVESCIO DEL REALE E SI RIFÀ A PERCORSI DELLA STORIA DELL¹ARTE, A RICERCHE TECNOLOGICHE, AI VIAGGI REALIZZATI E RIVELA UNA FORTE INFLUENZA DELLE SUE ORIGINI E DEL SUO VISSUTO. BENEDETTA BONICHI APPARTIENE, INFATTI, AD UNA FAMIGLIA DI ARTISTI: IL PADRE, CLAUDIO BONICHI, PITTORE DI TENDENZE METAFISICHE E SURREALISTE; IL NONNO, ESO PELUZZI, NOME SIGNIFICATIVO NELLA PITTURA ITALIANA; LO ZIO SCIPIONE, UNO DEI LEADERS DELLA SCUOLA DI ROMA.
PRIMA DI DEFINIRSI PER IL CORSO DI PALEONTOLOGIA ALLA FACOLTÀ DI BIOLOGIA DI FIRENZE BENEDETTA BONICHI HA SPAZIATO IN DIVERSE AREE DI STUDIO: FILOSOFIA, STORIA ANTICA, ANTROPOLOGIA E FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO, DEDICANDOSI, INOLTRE, ALLA LETTERATURA, ALLA MUSICA, ALLA DANZA, AL TEATRO, AL DISEGNO E ALLA SCULTURA. NEL 1999 DÀ IL VIA ALLE PRIME ESPERIENZE CON LE RADIOGRAFIE.
IN TO SEE IN THE DARK, LA BONICHI OLTREPASSA I LIMITI DEI LINGUAGGI ARTISTICI CONVENZIONALI, SFOCIANDO IN PRODUZIONI ARDITE, INNOVATIVE, CHE SOTTOPONE A PROCESSI DI METAMORFOSI. L¹USO DI STRUMENTI INSOLITI E LA SCALA DELLE OPERE IN GRANDI DIMENSIONI SONO GLI ASPETTI PIÙ SORPRENDENTI DELLA SUA PRODUZIONE. L'ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI È IL RISULTATO DI SVARIATE SPERIMENTAZIONI, DI TECNICHE MISTE CHE RICORRONO AL CONTRIBUTO DELLA RADIOGRAFIA, DELL¹ANGIOGRAFIA E DELLA FOTOGRAFIA. LE SUE OPERE STIMOLANO QUESTIONI LEGATE ALLA CORPOREITÀ E AI SUOI VESTIGI, E RINVIANO A CONSIDERAZIONI FILOSOFICHE E STORICHE, E, IN SPECIAL MODO, ALLA STORIA DELL¹ARTE ITALIANA.
PRODOTTI FRA IL 1999 E IL 2003 SECONDO VARIE METODOLOGIE, I LAVORI RIFLETTONO LE DICOTOMIE LUCE-OSCURITÀ, VITA-MORTE, VISIBILE-INVISIBILE. UNA DELLE PREOCCUPAZIONI DELL¹ARTISTA È QUELLA DI MOSTRARE L'INVISIBILE CON ESTREMA SENSIBILITÀ E VIGORE. ALL'OSSERVATORE ATTENTO NON SFUGGE LA SUA PASSIONE NELL¹ESPLORARE IL MONDO ENIGMATICO DEL SOGNO. ASSOCIAZIONI INASPETTATE, INQUIETANTI PERCORRONO LA STRADA PROPOSTA DA DE CHIRICO E DA ARTISTI CONTEMPORANEI COMO DAMIEN HIRST. LA POSSIBILITÀ DI VEDERE AL BUIO È PRESENTE IN ESPERIENZE COME QUELLA VISSUTA A LONDRA NEL 1997, ALLORCHÉ VISITA GIORNALMENTE, ALLA NATIONAL GALLERY, IL QUADRO DI LEONARDO DA VINCI SANT¹ANNA, LA VERGINE E IL BAMBINO (NELLE PAROLE DELL¹ARTISTA MEDESIMA: COME SE VISITASSE AFFETTUOSAMENTE "UNA VECCHIA ZIA").
QUESTI CARDINII SONO PRESENTI IN VARI MOMENTI DEL SUO ITER ARTISTICO. NEL 1993 SI DEDICA ALLA SCULTURA, CHE REALIZZA NELL¹ATELIER DEL NONNO ESO. NON PENSA ANCORA A ELABORARE RADIOGRAFIE E LAVORA LA TERRACOTTA, ESTENDENDO I SUOI STUDI AD ALTRI MATERIALI, COME FERRO, GESSO, PAGLIA E TESSUTO. IN QUESTO PERIODO, FRA I LIBRI DEL NONNO TROVA DELLE ILLUSTRAZIONI DI VESALIUS (1514-1564) DA CUI NE DERIVA UNA GRANDE ATTRAZIONE PER LA STRUTTURA DEL CORPO UMANO. AVERE UN "BELLO SCHELETRO", COME QUELLI PRODOTTI IN GERMANIA, A SOSTEGNO DELLE RICERCHE IN AREA MEDICA, DIVENTA UNA SFIDA PER L¹ARTISTA.
DA QUESTO TIPO DI RICERCA ED ATTINENTI AD ESSA, EMERGONO, SEMPRE PIÙ PRESSANTI, INDAGAZIONI PROVENIENTI DALLA PITTURA METAFISICA: CHE COS¹È LA REALTÀ? TUTTO CIÒ CHE SI PERCEPISCE È REALTÀ? QUESTE DOMANDE VENGONO ACCOMPAGNATE DALL¹APPLICAZIONE DI MATERIALI RIVOLTI AD UN SONDAGGIO CHE PERMETTA DI "ATTRAVERSARE I CORPI"..., FATTI DI MATERIA, CON PARTICELLE DI MATERIA. A QUESTO SCOPO, NELL¹ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI APPLICA LA RADIOGRAFIA, USA IL RAGGIO CATODICO E SALI D¹ARGENTO. LA REALTÀ VIENE REGISTRATA. TUTTAVIA, COSA OTTIENE L¹ARTISTA? "VEDO, DICE LA BONICHI, STRANI FANTASMI...OMBRE SENZA SOSTANZA CHE PRENDONO FORMA A FATICA".
RARAMENTE IL VISITATORE AVRÀ L'OPPORTUNITÀ DI SCOPRIRE IMMAGINI COSÌ IMPRESSIONANTI COME QUELLE DELLA MOSTRA "TO SEE IN THE DARK". E' FACILE INTUIRE CHE L'ARTISTA, DOTATA DI ACUTA SENSIBILITÀ, SI PONE LA QUESTIONE DEL RIVELARE O NON RIVELARE IL CORPO, DI TOGLIERE LA LUCE PER MOSTRARLO INTERNAMENTE, IN NEGATIVO. ATTRAVERSO LA TRASGRESSIONE DELLE FORME, SI PERCEPISCE LA SENSAZIONE DEL LUOGO DELLA LUCE E DEL BUIO, DOVE LA SUA ENERGIA SI FISSA E SI SPARGE NELL'OMBRA E NELLA LUCE. A QUESTO PROPOSITO, È INTERESSANTE SEGNALARE LE STESSE PAROLE DELLA BONICHI: "VELARE UN CORPO PER SVELARLO, SOTTRARLO ALLA LUCE PER MOSTRARLO, RITIRARLO DALL¹INTERNO, IN NEGATIVO, CAPOVOLGERLO, METTERLO SOTTOSOPRA: E LÀ DOVE C¹ERA LA LUCE ORA C'È IL BUIO, LA SUA ENERGIA SI FISSA SULLA LASTRA, UN¹OMBRA NON PIÙ SCHIAVA DELLA LUCE. PERCHÉ SOLO DANDOGLI FORMA HA, HO, UNA QUALCHE CHANCE DI ESSERE..."
LA RADIOGRAFIA SI PRESENTA COME UNA STRATEGIA PER INGANNARE LA LUCE E PER RIVELARE LA REALTÀ INTERNA DELLA CORPOREITÀ. MA L¹EFFETTO È CONTRARIO. INFATTI, L'ILLUSIONE È MESSA IN RISALTO FAVORENDO LA CREATIVITÀ E LA RICCHEZZA DEGLI EFFETTI PLASTICI. GRAZIE ALLE OPERE DELL¹ARTISTA, LE CONTRADDIZIONI PRESENTI NEL MONDO CONTEMPORANEO ACQUISTANO SPESSORE L'UOMO ATTUALE DEVE VALUTARE MEGLIO LA REALTÀ NELLA QUALE È INSERITO E CHE LA BONICHI CERCA DI RIVELARE NELLE SUE PARTICOLARITÀ E NEI SUOI SIGNIFICATI. OPERE COME APPARIZIONE, 1999 (TECNICA MISTA, SALI D¹ARGENTO, 238X113,5 CM), CHE HA COME RIFERIMENTO L'OPERA DI ANDRÉAS VESALIUS E FRANCIS BACON, 2000 (TECNICA MISTA, SALI D¹ARGENTO, 216X141 CM), PER ESEMPIO, SI PRESTANO A SVARIATE INTERPRETAZIONI E LETTURE DELLE IMMAGINI DELL¹ARTISTA.
LE OPERE DI TO SEE IN THE DARK FANNO PARTE DI DUE LAVORI, SCULTURE FATTE DI OMBRE (1996-1997) E TRASPARENZE (1999-2002), CUI SI AGGIUNGE IL BANCHETTO DI NOZZE (2003). SONO CIRCA VENTUNO OPERE IN TECNICA MISTA (RADIOGRAFIA SU TELA E INTERVENTI DIVERSI), IN FORMATO GRANDE, OLTRE A DUE GESSI. SPECIALE RILIEVO VA DATO A IL BANCHETTO DELLE NOZZE, OPERA CON RIFERIMENTI ALL'ULTIMA CENA DI LEONARDO DA VINCI, DOVE SI PUÒ OSSERVARE UNA COPPIA DI SPOSI ALLA FESTA DI NOZZE, INTORNO ALLA TAVOLA, DA CUI DERIVA UNA VISIONE FANTASTICA E CUPA DEI RITI DI PASSAGGIO, SULLA VITA E SULLA MORTE. LA TELA IMPRESSIONA ANCHE PER LA GRANDEZZA (170X610 CM).
GRAZIE ALLA COLLABORAZIONEI DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA, DELL'AMBASCIATA D'ITALIA, DEL CONSOLATO GENERALE D¹ITALIA, DELL¹ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA, DELL'UNIVERSITÀ ITALIANA "LA SAPIENZA" DI ROMA E DEL COMITATO DANTE ALIGHIERI A SAN PAOLO, IL MAC USP OFFRE AL SUO PUBBLICO QUESTA SIGNIFICATIVA MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA.